Una possibile strategia da adottare per ricordare all’utente di visualizzare la tua app e di interagire con essa è l’uso delle notifiche push. Si tratta di un tipo di messaggio che viene comunemente usato dalle mobile app per far comparire direttamente sulla Home del device dell’utente le ultime notizie e gli aggiornamenti riguardanti l’applicazione, senza che queste vengano scaricate su richiesta dell’utente.L’utilizzo del Mobile consente di adottare meccaniche di ingaggio e di conversione totalmente innovative, tra le quali la possibilità di attuare azioni di marketing push, eventualmente personalizzate e addirittura all’interno o in prossimità del punto vendita.
Lo scopo è, in primis, evitare che gli stessi utenti che hanno scaricato l’app si stanchino e la disinstallino.
Una possibile strategia da adottare per ricordare all’utente di visualizzare la app e di interagire con essa è l’uso delle notifiche push. Si tratta di un tipo di messaggio che viene comunemente usato dalle mobile app per far comparire direttamente sulla Home del device dell’utente le ultime notizie e gli aggiornamenti riguardanti l’applicazione, senza che queste vengano scaricate su richiesta dell’utente e anche se l’applicazione non è aperta in quel momento e non siamo in presenza di un’interazione diretta tra utente e app.
Le notifiche push sono disponibili su tutti i sistemi operativi (iOS, Android, Windows Phone, BlackBerry) e arrivano direttamente nella parte superiore della home del nostro dispositivo, con l’icona che caratterizza la relativa app. Facendole scorrere verso il basso si apre una finestra con le anteprime di tutte le notifiche non ancora lette. Con un touch é poi possibile aprire il messaggio o l’elemento completo.
A cosa servono le Push Notification?
Lo scopo ideale di questo canale è l’intensificazione dell’esperienza d’uso e un maggiore coinvolgimento degli, oltre naturalmente all’aumento delle revenue.
Per ottenere questo risultato, le push devono però veicolare le informazioni che gli utenti vogliono davvero ricevere.
Quali sono le componenti principali di una Push Notification?
- Titolo + orario: Indica chi ha inviato la notifica push e quando l’ha fatto;
- Icona: Ancora una volta un’indicazione su chi ha inviato la notifica;
- Testo: Contiene il messaggio della notifica.
Quali sono le tipologie di Push Notification più utilizzate?
Possiamo catalogare le notifiche push in considerazione del contenuto e dei bisogni a cui rispondono.
In primis, la Push Notification informativa o di aggiornamento, ovvero la notifica che fornisce all’utente le informazioni di cui questo ha bisogno in un determinato momento (ad esempio, le notifiche di aggiornamentoi sul nostro volo) o che lo informa che un’azione programmata tramite la app si è appena conclusa. Accanto a queste troviamo anche le Push Notification di coinvolgimento, ovvero quelle che interagiscono con l’utente in base alle sue azioni, invitandolo e guidandolo a ritornare sulla app per un nuovo evento o per completare determinate azioni.
Quindi, ricapitolando, se la Push Notification informativa ricorda un’azione che l’utente ha svolto, la Push Notification di coinvolgimento ricorda all’utente di svolgere un’azione.
Da un punto di vista puramente tecnico però, le notifiche si possono anche dividere in:
– Local notification, ovvero quelle programmate da un’app e consegnate sullo stesso device;
– Remote notification (o push notification), che vengono inviate dal server al servizio Push di Apple che a sua volta le invia sui dispositivi.
Ma come si scrive una Push Notification?
Qualche consiglio, a bruciapelo!
– Vai dritto al punto: le notifiche devono essere brevi (max 140 caratteri) dirette ed efficaci. Devono esprimere un chiaro bisogno (risolvibile tramite l’apertura dell’app) e fare in modo che il messaggio veicolato arrivi a colpo d’occhio, un po’ come nei tweet.
– Usa una call to action precisa e invitante
– Poche ma buone: la qualità vince sempre sulla quantità e ricevere una marea di notifiche dopo un po’ irrita e puo’ avere effetto contrario
– Cattura l’attenzione. Ad esempio, puoi mettere in evidenza un bisogno/problema e fornire magicamente la soluzione, o fare una domanda
– Crea curiosità, ad esempio con i famosi “Lo sapevi che…” o con delle anticipazioni a consigli utili tutti da scoprire
Quali elementi bisogna considerare per impostare una strategia di notifiche push?
1. Ogni utente è differente e le notifiche devono essere personalizzate in base alle azioni precedenti che l’utente ha compiuto nella app.
2. Le notifiche devono essere contestualizzate: analizzando gli usi che l’utente fa dell’app, tramite una serie di test è possibile capire qual è il momento, il giorno e l’ora più adatta in cui inviare la notifica.
3. Le notifiche devono essere coerenti: una volta che l’utente ha aperto la mia notifica, ciò che segue all’apertura deve essere completamente in linea con ciò che è stato notificato all’utente e mostrare esattamente quello che avevamo indicato in fase di notifica.
4. Il processo di notifica e apertura deve essere misurabile: dobbiamo poter individuare il tempo trascorso dalla ricevuta della notifica all’apertura, la percentuale di click per visualizzazioni, la percentuale di conversioni al prodotto presentato nella notifica e altro ancora, permette di capire se è necessario rivedere la nostra strategia e di vedere come gli utenti rispondono alle nostre modifiche.
Che differenza c’è tra le Push Notification e i Messaggi in App?
Le app che usiamo di più sono quelle con i messaggi interni. Questo è un fatto.
Perché? Presto detto: per quanto le notifiche push siano un valido strumento di marketing, solo il 45% degli utenti sceglie di attivarle (Urban Airship). I messaggi in-app invece, non possono essere disattivati e possono essere un valido alleato per ridurre i tassi di abbandono.
In più, i messaggi in-app vengono ricevuti quando gli utenti stanno già usando l’applicazione, risultando così meno invasivi e fastidiosi.
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