Oviesse è diventata OVS, Motorola è stata ridotta a Moto, Caterpillar ha lanciato la linea Cat. Quella della scelta di nomi semplici, che si ispirano alla velocità, anche grazie alla rete e ai social network che spingono verso la sintesi, è una tendenza in atto da qualche anno e anche la Repubblica Ceca si adegua, con la decisione di presentare il Paese all’estero con il nome abbreviato di Czechia, in italiano Cechia, una versione inglesizzata derivante da Cesko, già oggi denominazione ufficiale del paese in lingua ceca.

Se ne discuteva da qualche tempo: il nome Repubblica Ceca è lungo e troppo formale, per cui “Meglio utilizzare una sola parola, più semplice da ricordare e più veloce da indicare”, come sottolineato dal ministero degli Esteri a Praga. E Czechia , composto da una sola breve parola, rappresenterebbe un’alternativa sicuramente più efficace e compatta al vecchio nome costituito da ben quattordici lettere e uno spazio.

L’aspetto della percezione linguistica del nome è diventato quidi così importante da spingere anche al “rebranding costituzionale” di un’intera nazione, nel tentativo di rispondere ad alcune caratteristiche generali sempre più necessarie quali, ad esempio, una certa gradevolezza, una pronuncia agevole, nonchè una vocazione globale che ne permetta una facile declinabilità in contesti esteri.

Il nuovo nome è ancora in attesa dell’approvazione finale del governo e delle Nazioni Unite e ora resta solo da convincere l’assoluta maggioranza della opinione pubblica ceca, ancora divisa tra chi sostiene che Czechia suona male e chi ritiene che ci sia una pericolosa assonanza con Chechnya (Cecenia) che potrebbe creare confusione.

Staremo a vedere.